Clos de Haut Fiano DOCG nasce nel 2013 e probabilmente per la scomparsa del suo padre biologico (Antoine Gaita) non avrà più il seguito disegnato.
È un vino che nasce dopo la bocciatura alla DOCG dell'unico all'epoca Fiano prodotto da sempre dall'Azienda il "Vigna della Congregazione" che per anni ci ha regalato perle degustative e personalmente mi ha fatto innamorare del Fiano.
Come dicevamo la 2012 è stata un'annata nella quale Antoine aveva iniziato a sperimentare nuova vinificazione partendo da uve con trattamenti biologici e che proseguivano in cantina con vinificazioni che avevano per protagonisti lieviti endogeni e non esogeni come per la maggior parte dei vini accade.
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Foto Web Campaniastories.it)
Il Vigna della Congregazione di quell'annata (la 2012) per i suoi sentori ritenuti dalla commissione, non da Fiano, portarono alla bocciatura che mi fa conservare, con maggiore avidità, un esemplare in cantina, gelosamente, anche perché regalato dal produttore stesso.
Ebbi la fortuna a Winefredane 2014 allo stand Toscano, dove Antoine si soffermava sempre con piacere, e dove ero con gli Amici Paola De Stefano e Alessandro Schiavone, di avere una lezione privata e personale sulle sue particolari intenzioni su questo vino nate prima della bocciatura a DOCG del Vigna della Congregazione 2012. Dare qualcosa di intrinseco al vigneto al vino Fiano e che solo questo potente vitigno possa offrire. In parole povere identità di Territorio.
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Foto lucianopignataro.it)
Il vino probabilmente non sarà gradito agli enofighetti che inizieranno ad elencare le puzzette che si percepiranno ma io posso dirvi che la materia è tanta e anche di qualità e non lo dico in memoria di tutti i bei momenti enoici trascorsi con Antoine e con i suoi vini.
Poi mi piace riportare una teoria di un altro amico Enologo, Gerardo, che da sempre si batte per la salubrità del vino che non deve essere un optional ma la base di progetto di ogni vino, e qui la base salubre è pienamente percettibile.
La degustazione di questo vino mi riporta alla mente i racconti sui mercanti dell'est con le loro bellissime stoffe di cashmere che avevano bisogno di esser lavorate da sapienti mani e per questo vendute in Europa.
Degustando
Occhio opulento carico giallo dorato lento nel bicchiere di corpo.
Al naso con sentori "lattici" cha da scuole associative denotano "difetto" ma il lattico per me non sgradevole da curiosità capire il perché. Non è un sentore di chimica aggiunta ma un sentore selvaggio da capire da interpretare intrigante che spinge al sorso.
In bocca gustoso, casereccio, rustico come dicevo di cashmere che carezza il palato ma allo stesso tempo da far lavorare con un buon cibo rotondo, apprezzabile retrogusto balsamico dai profumi garbati.
Abbinamenti casalinghi con zuppe di vegetali arricchite da carni, con una bella frittata di patate o con una castagna del prete, la sua acidità e la sua alcolicità che genera dolcezza di sicuro impatto. E per terminare un abbinamento che tanto aggradava Antoine con un buon sigaro Caraibico non troppo stagionato.
Di sicuro Antoine con questo vino voleva dare un segno di rispetto per una delle migliori uve di tutta l'ampelografia mondiale.
Qualcosa che viene celata anche dal nome "Clos de Haut" dato allo stesso vino che significa che le peculiarità di questa uva e di questo vino sono di non facile scoperta ma davvero pregne di emozioni.
L'articolo "scritto dallo stomaco", altra teoria di Gerardo, ha tralasciato dei particolari suggeriti dalla moglie di Antoine ed attuale Patron unitamente ai figli dell'Azienda di seguito riportati:
Volevo solo precisare una cosa, il fiano "Clos d'Haut" e il fiano "La Congregazione" sono due fiano diversi. "La Congregazione" uscì come tale per la bocciatura della docg. L'uva è comunque dalla Vigna della Congregazione che essendo una vigna registrata come docg non si poteva mettere la dicitura "Vigna della Congregazione"quindi Antoine ed io avevamo deciso di chiamarla semplicemente "La Congregazione". Il "Clos d'Haut" invece sono uve di altre vigne sempre nostre che sono situate sempre a Montefredane sullo stesso versante della Vigna della Congregazione ma più in alto e cioè a 500mt. rispetto alla Vigna della Congregazione 430 mt. Pubblica pure l'articolo. Ritengo che sia un bel omaggio al mio Antoine....lui sempre sorridente che aveva sempre un bicchiere in una mano e un bel sigaro nel l'altra. GRAZIE.
Aggiungo che sono commosso.
Ciao Antoine e grazie per quello che ci hai lasciato.
Salvatore LANDOLFO