giovedì 28 ottobre 2010

Il rito dell’accensione

“Il vuoto e poi
ti svegli e c’è
un mondo intero
intorno a te”

Quando Sarai Grande – Edoardo Bennato – Burattino senza fili (1977)


Accendere un Sigaro, in particolare l’amato stortignaccolo, è un rito e come tale va vissuto gustandosi tutti gli attimi con la dovuta lentezza.
Aperto l’Humidor, scrigno dei desideri fumosi, ed afferato il prescelto lo si sveste lentamente dal suo cellophane per percepirne gli effluvi aromatici, mentre si sfila la fascetta distintiva lo si tasta per verificarne al tatto umidità e compattezza.
Lo si afferra tra indice e pollice per un lato e lo si porta all’orecchio e facendolo ruotare si coglie il suo stato di essiccazione, poi lo si avvicina al naso per godere delle sfumature odorose più intrinseche.
…. e adesso ….. se tutti i passaggi precedenti ci hanno soddisfatto e lo riteniamo degno compagno di un meritato scorcio di lentezza lo accendiamo, rigorosamente tra le dita ruotandolo su un fuoco proveniente da un legnetto delicatamente si aspira e quando la corona è uniformemente rubescente ……… si liberano lo sguardo ed i pensieri.



Salvatore LANDOLFO

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