martedì 22 dicembre 2015
Aperitivo Natale 2015
Clos de Haut 2013
venerdì 18 dicembre 2015
Il Comandante (Maremma Toscana IGT) 2004-05
Ciao,grazie per la tua mail!Purtroppo su quelle annate i tappi non hanno tenuto così a lungo. Per cui l'andamento è altalenante da bottiglia a bottigliaSe hai annate dal 2006 (avendo anche cambiato tappi) in poi invece troverai un vino sorprendente!Buona degustazione!Giovan Battista
Dalle impressioni avute il vino è stato conservato bene ma ciò che di sicuro ha concesso di goderne dopo 2 lustri è la sua indiscutibile ottima fattura!
Salvatore LANDOLFO
domenica 27 settembre 2015
Nexus Sigaro Peruviano
Degustazione eseguita più volte e solo oggi pubblicata per la fumata dell'ultimo pezzo rimasto nella mia collezione privata in modo da avere memoria di questo prodotto acquistato quasi 2 anni fa presso la tabaccheria specializzata sita in piazza dei Giudici a Capua (CE).
Nexus Sigaro Peruviano:
Colore marrone non carico "pulito"
Aromi "dolci" miele, the, caramello non invadente,
Udito: scricchiolo che svanisce dopo 5o6 rotazioni.
Tatto: liscio e leggermente umido.
Conservato dopo l'acquisto a 70% di umidità.
Cenere compatta grigia intarsiata di nero.
Buono il tiraggio lineare non faticoso.
Gusto che conferma gli aromi nasali a sigaro spento, il caramello la fa da padrone in versione "arsa".
La grappa prende un leggero sopravvento annulando quasi del tutto il Sigaro.
La seconda metodo Soleras versione Selezione ovviamente barricata sposa meglio, integrando i sentori del Sigaro.
sabato 29 agosto 2015
Il Circolo della Degustazione (2015-16) .....
sabato 22 agosto 2015
Il Sigaro Toscano e il taglio aureo
giovedì 6 agosto 2015
Franchising (il degrado dell'Enogastronomia)
Purtroppo le mode e la globalizzazione hanno permesso che anche gusti e prodotti fossero adeguati a livello "standard" per tutti i consumatori. Poi le leggi e lo Stato in grado solo di formalizzare numericamente ciò che è la nostra produzione di qualità e di nicchia permettendo ai nostri produttori un unica soluzione: LA CHIUSURA ATTIVITA'. In questi giorni sono testimone di una chiusura di un amico affinatore di formaggi (figura diffusissima in altre nazioni) produttore di uno dei formaggi più buoni da me assaggiati nell'ultimo decennio.
Ieri sera in un ristorante pizzeria della zona "addobbato" di tutto lustro con accoglienza impeccabile e con personale di quantità e qualità nonché sponsorizzato da soloni esperti comunicatori del settore ho rimediato una grossa delusione con cibi precotti "riscaldati" ed insaporiti al momento e lieviti oltremodo utilizzati tanto che un trancio di pizza avanzato a mia figlia la fa ancora da padrone nel mio stomaco. Tra l'altro questa non piacevole avventura già successa in un'altra catena della zona.
Il dire franchising non significa rifarsi a grandi marchi del settore purtroppo stiamo vivendo in Enogastronomia un franchising di piccoli imprenditori che per reinvestire i propri introiti e capitalizzare quello che è il guadagno della loro attività principale, completamente distante da cibo e affini, si avventura in situazioni bellissime da vedere e da frequentare ma che non curano qualità e conservazione.
Tutto ciò fa rabbia ed il pensiero va all'amico Peppone che per dare qualità alla sua cucina ogni mattina si leva di buon ora per scegliere la materia prima ed è in continuo aggiornamento rimettendoci tempo denaro e affetti, o all'altro amico Matteo che qualche anno fa è tornato ad emigrare perché la sua cucina non veniva compresa ed altrove riveste la stella ambita da tanti chef, o di Ciccio che per confezionare le sue straordinarie pizze impiega 48 o 72 ore per la lievitazione, l'altra sera ne ho mangiate 4 a portafoglio e al risveglio neanche l'ombra, o all'amico di prima affinatore, Germano non potrà farci degustare più il suo Magno Sabello o a chi in casa confeziona il suo "vino fragola" e non fragolino bevanda unica che rinfrancava il lavoro nei campi dei nostri avi.
Salvatore LANDOLFO
lunedì 3 agosto 2015
Il Circolo della Degustazione: Gottardi ed il suo Pinot Nero - Vigna Mazzon 2012
Gottardi ed il suo Pinot Nero - Vigna Mazzon 2012
Chi mi conosce sa che mi cibo di emozioni.
Chi mi conosce sa che vivo di tifo (anche se da tempo ho abbandonato quello sportivo per me troppo non emozionale).
Chi mi conosce sa che ho molti vizi.
Questo vino racchiude il tutto, è un'emozione, come vino rosso sono un "tifoso" del Pinot Nero, ed il vizio che rispecchia è quello dell'appagante leggerezza donata.
Annata 2012, dopo aver in tempi differenti saggiato le annate precedenti e conservato alcune bottiglie con le quali faremo con pochi amici scelti una verticale, è come le precedenti un emozione e possiede una duttilità grazie alla quale si soddisfano differenti palati.
Alla vista intrigante scarico ma non troppo con una vivacità e tonalità coinvolgenti, si avvolge nel bicchiere, al naso l'intrigante rapporto cresce grazie a profumi cangianti che non si sostituiscono ma si sommano.
Si parte dai primari classici del Pinot nero (soprattutto ribes, ma anche mora e lampone, ciliegia, mirtillo, poi la famosa merde de poulet e polvere da sparo che non sono terziari ma intrinsechi del vitigno di origine), i secondari ottenuti da fermentazione (carica gassosa) ed i terziari (sottile idrocarburo e cera lacca).Poi in bocca l'apoteosi tornano al retrogusto netti e non sovraccaricanti tutti i sentori olfattivi uniti ad una tendenza amarognola lieve ma goduriosamente percettibile. Elegante, Raffinato ed allo stesso tempo pieno, spiccata acidità che ne allunga la percezione ma ben amalgamata al resto del quadro gustativo con tannini ed alcool a fare da spalla ma piacevolmente percettibili.
IO TIFO PINOT
Salvatore LANDOLFO
sabato 31 gennaio 2015
... a casa di Paola
giovedì 15 gennaio 2015
Ciao Antoine, non dimenticare i nostri progetti!
Sconcertato, Annichilito, Inutile.
Stamattina non trovavo un senso a ciò che leggevo sulla pagina Facebook di Gerardo VERNAZZARO. Antoine, ma chi Antoine, il pensiero è andato subito a Lui. Dopo qualche minuto la conferma e lo sconforto. Non sapevo del suo malanno che qualche amico comune mi ha riferito che aveva scoperto solo qualche mese fa.
Gerardo nel suo saluto lo accosta a Pino col quale aveva in comune l'estro e l'irriverenza costruttiva.
Con lui ci siamo fatti grandi chiacchierate senza aprir bocca, con lui parlavamo senza secondi fini dei suoi prodotti e di quelli degli altri con lui si parlava di eventi da organizzare con quel connubbio da lui e da me tanto amato tra Vino e Fumo Lento.
L'ho incontrato l'ultima volta all'inaugurazione del Club di Winefredane con gli amici comuni Marco Trasente e la Sommelier Paola De Stefano e come sempre mi aveva "giocosamente cazziato" per non aver avuto mai la forza di andarlo a trovare per una giornata lenta fra buon cibo, vino e il nostro amato stortignaccolo con l'amico comune Raffaele Troise.
Mi sento fuori luogo a parlar di lui ma per me sarà sempre una di quelle persone curiose che voleva capire e spiegare il perchè di tante cose e dalla genialità interpretativa del suo lavoro.
A presto Antoine per godere di ciò che ci eravamo promessi e che un giorno realizzeremo!
Salvatore LANDOLFO
lunedì 12 gennaio 2015
VISITA AZIENDA ALEPA - 10 GENNAIO 2015
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Il vigneto |
Oggi l’Azienda con le proprie uve e con un minimo di conferimento, del solo Pallagrello Nero, produce circa 14000 bottiglie, nelle annate dove la terra e il clima donano un frutto integro, per esempio si è discusso con la Patron di un calo di produzione nell’ultima annata (2014) dovuto alle non clementi condizioni meteo ed alla peronospora (malattia che flagella i vigneti).