Ma chi è Robert PARKER?
È una domanda che ieri sera ho sentito fare in modo sarcastico ad un piccolo produttore di vino definito "artigiano" e produttore, a mio modesto avviso, di vini di indubbio pregio tali proprio per la loro "ereditaria artigianalità".
La domanda di cui sopra ha riesumato in me vecchi pensieri avuti quando una quindicina di anni fa decisi di dedicarmi hobbisticamente al mondo del vino, proprio perchè pensai la stessa cosa sentendo come ne parlavano alcune persone che mi impartirono le prime lezioni nel campo della sommellerie.
Ma chi è Robert PARKER?
Qualcuno mi spiegò che fare questa domanda era come dire chi fosse stato Mike BUONGIORNO per la diffusione della televisione in Italia e quella fu la molla che fece scattare in me il desiderio di conoscenza del PARKER pensiero.
Non mi dilungo nel raccontarVi le mie ricerche ma vi dico quali furono le mie conclusioni delle quali sono tutt'oggi convinto.
Persona molto professionale e di indubbia competenza in materia vino. Aprezzabili le sue degustazioni e i suoi metodi degustativi, invidiabile disponibilità, in tutti i sensi, al viaggiare per conoscere quelle realtà vitivinicole da lui esaminate e questi per me sono tutti pro. Ma proprio tutto questo ha scaturito in me un'altra domanda, alla quale non ho mai avuto risposta o forse la risposta è così banale e per questo non considerata, Perchè esistono quelli come Robert PARKER? Non solo in ambito Eno...Culturale? Ormai tutti gli ambiti hanno bisogno di chi detti i parametri e tracci le linee guida chi a posto nostro faccia sforzi e ci semplifichi la vita chi sia considerato più di quello che è perchè poi gli altri devono riempirsi la bocca di parole non proprie. E allora? Personalmente vi dico che continuerò a mettere il naso nel bicchiere primo per emozionarmi, poi per conoscere il prodotto è chi lo ha concepito, eppoi forse per raccontarlo. E Robert PARKER? Beh..... non sarà mai nel vino che degusto!
Salvatore LANDOLFO
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