domenica scorsa (20 Ottobre 2013) , con mia moglie
Imma siamo stati a Castelvetere sul Calore in occasione della kermesse "Andar per Taurasi".
La giornata era stupenda, cielo
terso, clima mite da primavera avanzata ed il borgo con il castello una piccola
bomboniera. Paesaggio splendido con panorama mozzafiato.
Non c'era il pubblico delle grandi
occasioni, ma molte cantine erano aperte ed era possibile visitarle
accompagnati da navette messe a disposizione dell' organizzazione.
Non tutti i vini dei produttori di
Taurasi erano presenti in degustazione ai banchi ( penso meno di venti) ma ci
sono stati due laboratori interessanti ai quali abbiamo partecipato.
Il primo riguardante una
degustazione di pecorini Laticauda abbinati a vini Grecomusc dell' unico
produttore " Contrade di Taurasi ". E' stata realizzata una mini verticale in
quanto ci hanno proposto i vini delle annate 2012-2011-2009 ( il 2010 era esaurito).
E' stata una bella sorpresa scoprire
questo vitigno: bei profumi fermentativi non invadenti ( utilizzo di lieviti
indigeni) per il 2012 per arrivare ad una grande mineralità del 2009 passando
per un 2011 ben equilibrato. Al gusto una bella persistenza con sapidità e
freschezza gradevolissima.
Il piatto forte, per quanto riguarda le degustazioni di vino, è stata la degustazione
dell'annata 2003 degli aglianici delle tre zone più vocate e precisamente :
-IRPINIA : Radici (
Matroberardino), Taurasi Vigna macchia dei Goti ( Caggiano), Taurasi Cinque
Querce ( Molettieri)
-BENEVENTANO : Bue Apis (Cantine
del Taburno), Grave Mora ( Fontanavecchia), Terra di Rivolta ( fattoria di
Rivolta)
-BASILICATA : La Firma ( Cantine
del Notaio), Re Manfredi ( Giv terre degli Svevi), Don Anselmo (Paternoster)
La degustazione condotta da Luciano
Pignataro ( Slow Wine ) e Maria Sarnataro ( AIS ) aveva due scopi e
precisamente:
-1) verificare se l'annata
2003 ritenuta annata calda avesse influito sulla bontà di questo vigneto (Aglianico) specialmente in termini di longevità;
-2) confrontare le pecularietà del
vitigno proveniente dalle tre zone più vocate.
Ebbene, a mio parere supportato
anche dai pareri dei conduttori si è notato che:
-siamo comunque in presenza di un
grande vino proveniente da una grande uva;
-quando si parla di annata calda si
generalizza troppo ed ogni singolo territorio ha la sua pecularità fino ad
arrivare alle singole particelle di territorio ed al sapiente lavoro dei
produttori;
-si è riscontrato che i vini
basilischi erano quelli più tendenti al maturo, sia come colore che come
profumi ed anche al gusto,
-i beneventani si difendono molto
bene, specialmente il Grave Mora , un pò più andante il Bue Apis. mentre gli
avellinesi esprimevano ancora segni di gioventù, sia nel colore (ancora
tendente al rubino) che nei profumi (ancora presente la frutta) che al gusto
con freschezza e tannini eleganti. Uno su tutti, per me, Taurasi Vigna Macchia
di Caggiano ed a seguire il Muscoloso Molettieri con il Taurasi Cinque Terre.
Che dire, è stata proprio una bella
giornata abbiamo avuto l'occasione di assaggiare anche la bruschetta con
Caciocavallo impiccato e salsetta di Tartufo Nero e castagne arrostite, inutile
dire accompagnate da Taurasi. A fine serata un pizzico di folk con la
Tarantella Montemaranese.
Unico neo al ritorno... blocco sull'
autostrada per oltre un'ora per lavori, ma ci è servito per smaltire ......
Gaetano&Imma
Bella esperienza degli amici Gaetano ed Imma. A pensar che solo l'anno scorso si erano dati per "esauriti" nelle sensazioni i vini dell'annata 2003 dando colpa allo stress subito dalle uve per il troppo caldo. Noi guà ce ne eeavamo accorti che non era così con un altro grande aglianico, il falerno "Etichetta Bronzo" dell'amica del Circolo Felicia della Masseria omonima.
RispondiEliminaI "racconti" del Circolo della Degustazione sono sempre schietti, sinceri e genuini....proprio come le persone che lo compongono :-)
RispondiElimina