venerdì 25 novembre 2016

Gusto o Moda???

Girovagando sui SOCIAL e leggendo in giro sui giornali o ascoltando ciò che i mass comunicano ormai il Gusto é sempre più uno status simbol e non un semplice esercizio metabolico individuale.  Ormai la razza umana è sempre più affine alla teoria MCDonald (tutto standardizzato)  che allo stile delle nonne (chest' é amaro, e chest' è salato,  chest' nun m' piac', chest' si). Non esiste più il normale esercizio del gusto ma la semplice affiliazione al consumismo. Siccome il solone dell'informazione enogastronomica ha detto che la pizzeria paglialone é la migliore (anche se utilizza lieviti istantanei) paglialone é chill' che é buono,  e così facendo si è standardizzato sempre di più il gusto ed il consumatore medio é sempre meno avvezzo ad avere emozioni sue e di riflesso a tutto ciò la biodiversità ed i prodotti di nicchia sono destinati a morire.

Salvatore LANDOLFO

sabato 23 gennaio 2016

Pinot Grigio 2002 - Sanct Valentin - Saint Michael Eppan - Sudtirol



Beh la giornata d'oggi comincia proprio male con un tentativo di rapina notturno. Per fortuna danni minimi, da ladri di galline ma che apportano quei danni ai serramenti che solo un vero artigiano può risolvere. L'artigiano di turno, mio cognato Mauro, che benedico per essersi sposato mia sorella. Comunque tra tutte le peripezie, io ho fatto da supporto morale e logistico ed ho pranzato alle ore 17,00. Dall'incazzatura perchè il malfatto ha diviso, in termini di fruizione del cibo, la famiglia, apro un cimelio sempre fornito dagli amici del Torchio, e sempre grazie all'amico Giovanni che le ha riesumate, niente po po di meno che un Pinot Grigio, annata 2002 della famosisima Azienda laboratorio San Michele Appiano sì perché italiana (e non San Michael Eppan) come in giro conosciuta. 


Degustazione:
Colore Giallo dorato vivo vivace e molto consistente invitante.
Olfatto di floreale essiccato, fruttato fresco e stagionato, ananas, pesche gialle, uvetta passa, leggero agrumato poi speziato di cannella zenzero e pepe rosa. 
In bocca corposo morbido, caldo, poi con freschezza e sapidità che contrappongono ottimamente le "dolcezze" vino del 2002 (14 anni vissuti) 13,5 gradi alcolici.
Vino Equilibrato e Armonico, benedico cotanto ardore nel custodirlo e nel proporlo! 
Gli abbinamenti molteplici da carni bianche o piatti di pesce elaborati o fomaggi e salumi con una non elevata stagionatura, anche con tabacchi da fumo non troppo fermentati.

Salvatore LANDOLFO

giovedì 21 gennaio 2016

Pinot Bianco - Collio DOC 2005 - Schiopetto

Grande emozione!
Vino bianco di quasi 11 anni che non accenna cedimenti.
Occhio opulento giallo paglierino carico con riflessi dorati, vivace carico ed intenso di colore, al naso svela un ventaglio interessantissimo a partire dal floreale di ginestra e fiori d'arancio, al fruttato di ananas, pesche noci, e albicocca essiccata, speziato dolce di zenzero, cannella e noce moscata.  


Al gusto secco fresco e caldo con un'intrigante morbidezza ed una lieve sapidità che da nerbo e piacevolezza alla bevuta. 13 gradi alcolici ben supportati da freschezza e sapidità.
Vino di corpo e Armonico 
Grosso ventaglio di abbinamenti dalle carni bianche ai pesci in intingolo i formaggi al massimo di 3 mesi di stagionatura alla frutta non acida ai dolci secchi non cremosi. Grandissima emozione per la quale si ringrazia l' Enoteca il Torchio, in particolare Giovanni che sta riesumando parecchie emozioni dalla cantina aziendale.
Abbinamento fumoso con un Nostrano delle Manifatture del Brenta.

Salvatore LANDOLFO

domenica 17 gennaio 2016

Il sigaro Originale e la fumata scomposta

Ieri Sabato, bell'evento organizzato da Saperi Golosi di Caserta di Susy Lieto e Enzo Falco, che come noi di Winevent gratificano le eccelenze del territorio senza scopo di lucro, hanno organizzato una giornata presso uno dei padri dell'enologia campana Mastroberardino.



Per non dilungarmi e li che nasce una mia fumata scomposta con lo stortignaccolo per eccellenza l'Originale, raffigurante sulla fascetta l'effige del Granduca  Leopoldo colui al quale si deve la primogenitura di quest'orgoglio tricolore.
Il sigaro acceso ieri presso il Resort della famiglia Mastroberardino, alla maremmana (cioè intero) dona picchi di piacevolezza unici.
Appena scartato dal cellophane di fabbricazione effluvi piacevoli di stallatico, erbaceo secco e di spezie. 



Dopo l'accensione, fatta secondo i canoni, con gli avventori che gradiscono,  risulta piacevolissimo ed al gusto evidenzia sentori riconducibili al caffe al cacao e a quelle spezie essiccate tanto gradevoli ai nostri avi. Peccato per le basse temperature meteorologiche che purtroppo non accompagnavano la gradevolissima   fumata lenta. Comunque non mi arrendo e non cestino il responsabile di cotanta godibilitá lo faccio spegnere con tecniche da decalogo del fumatore lento e lo conservo. 



Intanto durante la fumata lenta parecchi dei presenti volevano conoscere i particolari di tanta godibilità supportati da un assenza di fastidi da fumo.
È inutile ora a starli ad indicare ma saranno sicuro oggetto delle prossime dissertazioni su questo blog.



Ritornati a casa tra neve e gelo che ci ha accompagnati  nel percorso irpino durante la serata mi fermo alla vineria/birreria degli amici "i frat ind'o vin" e proseguo la graditissima fumata dopo aver degustato qualche bruschetta alla crema di carciofi con soppressata o lardo irrorati da un ottima birra rossa greenberger. 
Il sigaro ormai nel pieno del secondo terzo sembra apprezzare e valorizzare i cibi e le bevande illustrate e continua a donare attimi di piacevolezza tra speziature ed erbacei secchi molto graditi. 



Ma anche qui il piacevole effluvio viene interrotto da cause di forza maggiore, conservo il reduce a poco meno della metà ed oggi a pranzo, cioè come chiusura di un lauto pranzo casalingo dopo un bel caffè tra cioccolato al 70%, brandy  della distilleria artigianale Antonellis e Nocino fatto in casa (anche da me) Annata 2008 ne traggo le conclusioni.
Grande sicuramente unico prodotto delle manifatture Sigaro Toscano che nonostante il tempo inerme tra una riaccensione e l'altra dona uniche emozioni sicuramente legate alla corretta manifattura all'altrettanta corretta conservazione ed all'indiscutibile qualità del tabacco di origine che in fumata con il discioglimento degli olii essenziali dello stesso prodotto di origine ne fanno un emozione unica.

Salvatore  LANDOLFO

martedì 5 gennaio 2016

Filu 'e ferru - Acquavite di Vinaccia - Silvio CARTA

Bottiglia acquistata nell'Agosto 1996 ad Alghero


Qui le notizie basilari e storiche che riguardano la tipologia:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Filu_%27e_ferru

Questa bottiglia custodita nella collezione personale e centellinata nel consumo è divenuta   ormai più che maggiorenne.
Conservata, anche aperta, adeguatamente per serbare la piacevolezza, ad ogni assaggio restituisce varie emozioni. Degustata a più riprese in abbinamento a sigari, quasi sempre della tipologia Toscano.
La vinaccia di origine dovrebbe essere quella di risulta dalla vinificazione della vernaccia.
Infatti al naso restituisce i classici sentori di mandorla, essendo un distillato giovane e non barricato ben conserva i sentori del vitigno di origine. In bocca rotonda e con pochissime asperita, il che non significa dolce e stucchevole ma che ben evidenzia il calore, non invadente, generato dall'elevato contenuto alcolico (40%).

Un distillato semplicissimo come nella più antica cultura Sarda di piacevole serbevolezza ottimo fine pasto e compagno di eccellenti abbinamenti fumosi.

Salvatore LANDOLFO

L'Epifania 2016 (chiusura delle festività Natalizie 2015).

Come ogni anno per usanza familiare in questa giornata si festeggiano i più piccoli con regalini dolciumi e la classica calza piena di leccornie.
Ma in questa festa anche noi non bimbi, ma solo di età, ci adeguiamo!
Sfruttiamo il momento per le migliori degustazioni, non solo enoiche.
Per la parte dedicata al Dio Bacco abbiamo deciso di avere vome filo conduttore il nostro vitigno da uve rosse rappresentativo del territoro, l'Aglianico.
Vino n.1 Concarosso riserva con il classico "tianiello e chianchiere" pippiato a dovere (casseruola con i migliori pezzi succulenti di carne) cioè braciola alla napoletana (con prezzemolo pepe e sale pinoli e uva passa) pezzo di coperta di manzo e salsiccia di maiale, il tutto in sugo di pomodoro.
Abbinato a Concarosso Riserva 2006 dell'Azienda Poderi Foglia del quale parleremo in seguito.
Il vino blend tra Aglianico ed elegantissimo Pallagrello Nero.


Poi carne alla brace con filo conduttore il maiale tra costolette salsicce e tracchie, abbinate ad un Aglianico del Taburno Arces di Domenico Pulcino (Azienda Torre dei Chiusi) 14% di Alcool ed Annata 2006. 100% Aglianico del Taburno all'epoca DOC ed oggi DOCG.


Per chiudere con formaggi di Pecora e Capra ed aromatizzati al tartufo il vino che non esiste più il Palenio di Alepa (azienda dell'amica Paola Riccio) blend tra Aglianico e Cabernet annata 2008 e 14,5 gradi alcolici.


Per iniziare e chiudere bollicine di Prosecco, abbinate ai più disparati antipasti natalizi, e Moscato, abbinate ai dolci natalizi.

La chiusura del pasto devoluta al Moro del Toscano, sigaro di indiscussa qualita ed alla grappa selezione metodo soleras barricata della Segnana ottimo digestivo ed abbinamento al più regale degli stortignaccoli.


Il tutto di gran valore affettivo perché legato a tutti i familiari che hanno gradito.

P.S. seguiranno tutte le schede degustative dei nettari che hanno allietato questa chiusura feste natalizie del 2015.

Salvatore LANDOLFO


domenica 3 gennaio 2016

Beaujolais Nouveau - Altro che Novello

Il Beaujolais Nouveau nasce in Francia come il nostro Novello (sinceramente non so e non mi interessa saperlo quale sia nato prima) ma come per altre denominazioni francesi è fortemente sostenuto dalla legislazione che prevede che la totalità del vino sia ottenuto da macerazione carbonica e l'uva utilizzata sia solo tipologia Gamay (uva ben predisposta per macerare con insufflazione di anidride carbonica) che ben si presta, grazie alla sua sottile buccia a questo tipo di macerazione.
Di seguito riportiamo il previsto metodo:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Beaujolais_nouveau

In Italia, come per molti altri disciplinari, previsto c'è sempre l'escamotage consentito dalla legge, nel caso del novello si può utilizzare qualsiasi uva a bacca rossa e nell'assemblaggio del vino si può utilizzare fino al 65% di vino non a macerazione carbonica e di annate differenti. A voi le deduzioni!


Comunque il vino degustato del millesimo 2015 (non poteva essere altrimenti) importato in Italia dalla Meregalli (www.meregalli.com) ed acquistato presso l'enoteca più fornita della provincia di Caserta "Enoteca Il Torchio" (ma qui sono sicuramente di parte, sono miei amici), prezzo al pubblico 8,5€.

http://www.iltorchioenoteca.it

Beaujolais Villages - Nouveau
Appellation Controleè
George Deboeuf
13,5% di Alcool

Degustazione:
Vista: vino purpureo che si incrementa verso l'unghia, di indiscussa vivacità, carico ed intenso di colorazione.
Al naso freschezza percettibilissima con floreale e fruttato appena partoriti dalla natura, selvatici e di sottobosco, ed a chiudere il corollario uno speziato fresco!
In Bocca vivacissimo con freschezza e lieve  sapidità a farla da padroni si chiude con una nota alcolica che allunga il passo chiaramente percettibile in deglutizione.
Retrogusto che in parte conferma ciò che è stato percepito al naso ed in bocca.
Vino "facile" da abbinare a piatti semplici autunnali con funghi, zucca o castagne.

Salvatore LANDOLFO.

sabato 2 gennaio 2016

Parallelo 41

Il nome di questo vino nasce dal parallelo, indicato col numero 41, su cui si trovano le due città di Alghero e Barcellona. Le due città profondamente legate dalla storia, dagli usi locali, dalla lingua catalana che tuttora testimonia una cultura a lungo condivisa.
L'origine di questo vino si ha grazie a uve Torbato, che i catalani portarono in Alghero e che Sella & Mosca ha preservato da sicura estinzione, in blend  con uve Sauvignon, coltivate su leggeri suoli sabbiosi di formazione eolica e calcarei ottenute da antiche deposizioni di fossili marini.
Il vino assaggiato è del millesimo 2013.
 

Il vino alla vista con un giallo dorato vivo e intenso che invoglia al sorso.
Con profumi intensi e variegati, che donano complessità e pienezza, con sentori dolci di miele di fiori di acacia e con sentori floreali di ginestra. 
Al Gusto morbido e ricco, riempie la bocca e nel contempo persistente, con sensazioni calde e richiami a fiori e frutta esotici retrogusto che conferma e amplifica piacevolmente i sentori gustativi ed olfattivi.
Ottimo compagno di pasti succulenti di base non con eccessivi condimenti tipo l'Aragosta alla Catalana o addirittura iil più corposo dolce di territorio la sarda  Sebadas.

Salvatore LANDOLFO 

venerdì 1 gennaio 2016

La strenna di natale 2015


Quest'anno come spesso successo, negli anni precedenti, i colleghi mi hanno chiesto di attivarmi per la strenna natalizia. Ho creato un po di problemi, come altre volte, perchè non molto avvezzo alla forma ma molto al contenuto! Già altre volte mi ero impegnato affinche gli amici ed i colleghi potessero mettere sulla tavola il meglio. Sulle nostre tavole si sono alternati nel corso degli anni i vini di Gerardo (Cantine Astroni) o quelli di Tony (Bianchini Rossetti) e come quest'anno quelli di Raffaele (Vadiaperti o Traerte) come quasi sempre la perla dei distillati del Sud con Paolo (distilleria artigianale Antonellis) e per questo volevo ringraziare gli amici di sempre produttori con il cuore che ancora permettono di farmi fare bellissime figure! Grazie ......














Grazie a chi ha prodotto e chi ha consumato!

BUON 2016

Salvatore LANDOLFO